Qualche giorno fa ho
avuto l'ennesima grazia non prevista: ero andato a Scutari insieme ad alcuni
fratelli di Taranto esperti di impianti di riscaldamento e di
condizionamento per verificare la possibilità e la convenienza di sistemare
i nuovi ambienti del neonato seminario Redemptoris Mater di Lezhe (Albania).
Terminato quanto
programmato, all'uscita del negozietto di condizionatori ecc. ci troviamo di
fronte al neonato monastero di clausura delle clarisse. Il luogo che la
Provvidenza ha designato per incastonare il cuore della chiesa albanese è
davvero una catechesi sul disegno di amore che Dio ha per l'umanità. Il
monastero è situato nella vecchia sede della "Sigurimi" (polizia segreta
politica micidiale) fino al 1997 e delle carceri ove i prigionieri venivano
torturati e se non uccisi smistati nelle varie località per i lavori
forzati.
Prima del regime questo
edificio era il convento dei francescani. Torturati, uccisi e cacciati,
vescovi, frati, sacerdoti, seminaristi, laici e suore (è in corso il
processo di beatificazione per circa 50 martiri) il regime si appropria il
tutto e lo trasforma, lo amplia, lo deforma, ne fa tenebra e terrore. Ora è
stato da poco restituito ai legittimi proprietari, in una ala, da un mese
circa vi sono le Clarisse e l'altra sarà lasciata «aperta» come luogo sacro
e di preghiera per tutti.
Grazie ad un sacerdote
che ci accompagnava (don Raffaele Gagliardi del Redemptoris Mater di Roma,
da 8 anni circa in missione in Albania nella diocesi di Scutari) siamo
riusciti ad entrare e a visitare questo luogo. Chi mi conosce bene sa che mi
commuovo facilmente, penso sia un dono, e quindi mi sono subito commosso.
All'ingresso una croce. Appese al braccio destro delle manette, più che
svolgere la loro funzione sembravano fatte per far male e per trasmettere il
freddo del ferro attraverso i polsi al cuore, al cervello di chi le portava.
Appeso al braccio sinistro uno strumento di tortura con un minuscolo
macinino per produrre scosse elettriche solitamente agganciato alle
orecchie. Guardiamo le celle, le sale degli interrogatori, i bagni, tutto
semi distrutto ma tutto così vero. Passiamo attraverso un corridoio e la
suora che ci accompagna ci dice che dalle testimonianze che tuttora stanno
raccogliendo, questo corridoio era un fiume continuo di sangue.
Non è un museo
dell'orrore, è oggi un luogo sacro dove molti fratelli un tempo hanno
versato il sangue in comunione con quello di Cristo.
Poi usciamo e saliamo al
quartier generale. Un salone gigantesco (forse cosi a me sembrava dopo aver
visto le celle). Qui si prendevano le decisioni. Da qui è partito tanto
male.
Mi venivano in mente le
domande del libro "Memoria e identità" di Giovanni Paolo Il, mysterium
iniquitatis. Perché? C'è un limite?
... Il male subìto sulla
propria pelle non si può dimenticare, si può solo perdonare.
"Croce gloriosa, albero
di vita eterna, pilastro dell'universo, ossatura della terra la tua cima
tocca il cielo e nelle tue braccia aperte brilla l'amore di Dio".
Nell'uscire, dopo un
Padre Nostro, ho chiesto a Don Raffaele cercando di non guardarlo negli
occhi per nascondere la commozione: Faremo qui, al quartier generale, una
Eucaristia!
E' difficile per me
scrivere la mia esperienza in Albania e forse devo chiedere perdono a quanti
me lo hanno chiesto. Solitamente delego a mia moglie.
Forse perché ho paura di
non fare bella figura, di non essere all'altezza, di essere frainteso, di
scrivere qualcosa che possa offendere qualcuno. A volte preferirei tenermi
tutto chiuso nel cuore perché temo che questo amore che sento possa
scappare, possa scivolare, possa svanire se lo racconto. Perché è questa la
mia esperienza in Albania da oltre un anno.
Amore. Amore a me, al mio
matrimonio, ai miei figli, alla mia storia di peccati, di sbagli, di
tradimenti, di viltà.
Perché Dio dà a me tutto
questo?
Certo, i problemi non
mancano: il freddo, il caldo, la luce e l'acqua che se ne vanno, il lavaro
che non c'è, la precarietà assoluta, la lingua, le tentazioni, i fallimenti
apparenti di catechesi, missioni popolari, "traditio" di casa in casa ... ,
le strade il fango, le pantegane, gli scarafaggi, le zanzare elefanti ecc..,
le prese per il culo, le diffamazioni, lo scoraggiamento dilagante.
Ma tutto mi pare nulla
rispetto a quanto ha sofferto e sta soffrendo questo popolo.
lo che ho sempre pensato
di avere avuto poco, mi scopro cresciuto col sederino nel burro, che
qualcuno ha un concetto diverso dal mio di precarietà, di povertà, di vita.
Quanta povertà vedo tutti i giorni. Quante ingiustizie. Quanta paura. Quanta
disperazione. Che posso fare io Signore qui? Vieni presto Signore. Perché io
sono solo di impedimento alla tua opera.
Donami Signore una lingua
da discepolo, perché possa portare allo stanco una parola di sollievo.
Perché questo so: Tu mi
ami. Tu sei stato crocifisso per me. Tu sei morto per me. Tu hai vinto la
morte per me. Tu hai effuso lo Spirito. A te nulla è impossibile. A te è
possibile Padre che io ti sia figlio.
Forse qualcuno si chiede
cosa facciamo qua. Non mi ricordo se già avevamo spiegato il senso della
nostra missione nello scorso scritto, ma visto che è passato un anno lo
ripeterò. Noi non siamo qua né per costruire scuole o ospedali, né per
investire o altro, siamo qua solo per gratitudine a Dio che ha fatto
meraviglie con noi e vogliamo dirlo a tutti ... gridarlo dai tetti. In
concreto questa vocazione delle «famiglie in missione» del cammino
neocatecumenale si ispira a san Benedetto che fondava un monastero e portava
famiglie a vivere intorno ad esso così chi abitava in quel luogo poteva
vedere la chiesa dei religiosi e la famiglia cristiana che non è altro che
una piccola chiesa domestica.
Il 10 settembre è nato il
nuovo seminario. Il 10 settembre è nato il mio sesto figlio (Giovanni
Paolo).
Più o meno nella stessa
ora, il 10 settembre, mia moglie offriva i dolori del parto per questo nuovo
seminario. Quella mattina saliti in macchina per andare alla Poliambulanza
di Brescia dissi a mia moglie; - Se anziché femmina, (come da ecografia
pareva) è maschio, ti va bene Giovanni Paolo? -. Risposta: - Si.
lo ero felice. Perché in
agosto passando davanti alla tomba del papa insieme ai 33 ragazzi albanesi
che abbiamo accompagnato alla Giornata Mondiale della gioventù a Colonia
dissi al papa: - Me l'hai fatta sporca Giovanni Paolo. Te ne sei salito
prima che ti potessi abbracciare. Ma ti perdono, e se avrò un altro figlio
maschio lo chiamerò come te. Sai, ora aspettiamo una femmina, si chiamerà
Miriam ... Ciao, prega per me-. Cosi è successo.
Ora stiamo preparando il
tutto per il nuovo seminario, naturalmente aiutati da una schiera di angeli
in carne ed ossa.
Il rettore è Don Lorenzo
Rossetti, sacerdote eccezionale e professore eccellente. Abbiamo 5
seminaristi per ora: Francisco spagnolo, garante del gruppetto perché già
terminati studi al seminario di Lugano, ha dato la sua disponibilità ad
essere anche "ordinato" in Albania, Franco croato, Voitek (non so come si
scrive) polacco, Francesco di Roma e arriverà il 15 gennaio Abram spagnolo.
Pregate perché il Signore
mandi operai nella sua messe. "Rogate Dominum Messis" è il motto evidenziato
nello stemma episcopale del nostro futuro vescovo.
Sarà ordinato vescovo di
Lezhe Mons. Ottavi o Vitale, già Amministratore Apostolico, solennità
dell'Epifania. Pregate anche per lui.
Ieri ci siamo svegliati
con tutti i monti bianchi, ricoperti di neve. Che bello. Che freschino ...
Oltre all'estetica ne ha
guadagnato la strada ... , ora si riesce a camminare sul fango ghiacciato
senza inzozzarsi.
Che altro dire, qui le
persone ci hanno accolto stupendamente. L'ospitalità è davvero sacra. Alcuni
ci regalano frutta, vestiti, quarti di bestie ... bottiglie di raki (grappa
fatta in casa) tutto per i bambini ... Siamo inseriti nella prima comunità
di Lezhe e abbiamo dei fratelli fantastici ed altri un po' meno ...
Di una ragazza vorrei
parlare per dar lode a Dio. Di Diella, ex responsabile propaganda comunista
femminile si è ritrovata a fare catechesi per Dio negli stessi luoghi dove
anni fa, faceva tutt'altro.
Questo di vedere il
Signore all'opera nei lontani è davvero un dono grandioso. Concludo
ringraziando quanti ci aiutano e ci sostengono nella preghiera,
materialmente e vi garantisco preghiere quotidiane.
Il Signore vi darà
grazie, su grazie.
Coraggio, Cristo ha vinto
il mondo.
Tanti auguri di buon
Natale e felice anno nuovo.
Raffaele Fiori
e Francesca
Seminario
Redemptoris Mater - Albania
Carissimi,
Sta iniziando la costruzione nella Diocesi di Lezha (ALBANIA) di un
Seminario Maggiore.
Tale Seminario raccoglierà tutti quei ragazzi che sentono la vocazione, una
volta diventati Presbiteri, di essere inviati come missionari in qualsiasi
parte del mondo. I seminaristi accolti, nel futuro seminario, potranno
essere di qualunque paese del mondo; questo ha lo scopo di creare quella
comunione tra culture che solo in Gesù Cristo si ottiene. Questo di avere
seminaristi di diverse nazionalità ci mostra in maniera molto forte anche la
Cattolicità della Chiesa.
Attualmente, in Diocesi, ci sono 11 seminaristi ( 3 italiani, 2 polacchi, 2
spagnoli, 1 croato-kossovaro, 1 argentino, 1 colombiano, 1 santo domingo),
che vivono in una piccola casa in affitto insieme al rettore ed una
coppia anziana che gestisce la casa. Ogni giorno da Lezha si spostano alla
città di Scutari per gli studi filosofici-teologici.
Lo scopo di questa e-mail è quello di raccogliere fondi per la costruzione
del seminario e il mantenimento dei seminaristi. Per questo scopo abbiamo
creato una casella postale denominata seminariodilezha@yahoo.it
a cui tutti possono scrivere per chiedere ogni tipo di informazione, ad
esempio:
1) come fare per adottare un seminarista ( pagare le spese di vitto e
alloggio, retta dell'università, libri e viaggi)
2) come fare per partecipare alla costruzione (da una quota anche minima e
saltuaria ad una quota mensile)
3) donativi di materiale da costruzione e/o arredamento
4) collaborazione gratuita con le proprie capacità professionali (
falegnami, elettricisti, muratori, giardinieri, disegnatori autocad, ecc.)
5) presentazioni di ditte e/o persone disposte ad aiutare gratuitamente alla
costruzione.
Se volete avere informazioni sulla Diocesi di Lezha vi comunico il sito:
www.diocesidilezha.net
La presente e-mail, se lo ritenete opportuno, la potete girararla a chi
volete; ciò per dare maggiore pubblicità
a questa iniziativa. Speriamo che le domande che saranno inoltrate per il
Seminario portino frutti abbondanti perchè il seminario, una volta
costruito, possa essere anche segno tangibile per gli albanesi e faro che
possa illuminare tanti giovani a dedicare la loro vita a servizio di Dio e
dei fratelli col presbiterato.
Vorrei che sappiate che ogni giovedì della settimana il Rettore. Don Lorenzo
Rossetti (Italo-Belga) celebra una Santa Messa per tutti coloro che nel
segreto e non stanno aiutando il Seminario con i loro beni. La retta
mensile di un seminarista è di 450 euro /mese per tutto quello che concerne
spese di vitto e alloggio, studi e viaggi per tornare a casa (soprattutto
per coloro che abitano in centro e sud america). Si può anche fare
l'adozione per mezza quota (225 euro) o un terzo (150 euro) o un quarto (100
euro).
La retta mensile può
essere pagata tramite bonifico bancario.
Intestazione conto:
Parrocchia Santa Maria Maddalena – Semin. Redemptoris
Causale: Seminario di Lezha
IBAN:IT 32 I010 1004 0161 0000 0001 802
San Paolo Banco di Napoli – Filiale di Bari 15
La seguente e-mail la invio per conoscenza all'economo del Seminario:
Raffaele Fiori.
Inoltre si può fare una
offerta libera per la costruzione del Seminario allo stesso conto bancario
di cui sopra.
Si può anche destinare la cifra per costruire o per comprare qualche cosa
che riguarda il seminario. In allegato vi invio la lettera del Vescovo e del
Rettore. Potete leggere questa e-mail in comunità e dare ad ogni fratello
una copia di questa e-mail insieme alla lettera del Vescovo e del Rettore
della Diocesi di Lezha Se qualche fratello non ha la email e vuole scrivere
una lettera per aiutare il seminario può scrivere a questo indirizzo:
Cartolano Silverio
Via Orazio Flacco 7/B
70124 BARI
Se mandate delle offerte al seminario, comunicatelo a questa e-mail oppure
per lettera per poter verificare con la banca o con la posta l'avvenuto
versamento. Se avete bisogno di bollettini postali, scrivete a questo email
o per lettera e ve li manderemo per posta.
Il Signore vi dia serenità e pace a tutti:
Silverio Cartolano, cordinatore per la costruzione del Seminario
seminariodilezna@yahoo.it
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